lunedì 18 aprile 2011

A Soriano il libro sulla mafia padana

Accogliendo l’invito del sindaco di Soriano Calabro (VV) Francesco Bartone, Enzo Ciconte, già deputato nella X legislatura e consulente presso la Commissione Parlamentare Antimafia dalla XIII alla XV legislatura (1997-2008), è ritornato nel suo paese d’origine con il suo ultimo studio sulla ‘ndrangheta. Tante le autorità politiche e militari presenti, nonché studiosi del fenomeno mafioso, numerosi studenti e cittadini. Dopo un breve saluto del primo cittadino, si sono susseguiti gli interventi del Procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo, del Prefetto Luisa Latella, del Sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Michele Prestripino, di Francesco Forgione, già Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, di Fulvio Librandi, Responsabile del Museo della ‘drangheta di Reggio Calabria e le conclusioni, dopo un breve dibattito, dell’autore. I lavori sono stati coordinati da Giuseppe De Pace. Una ricostruzione storica su fonti autorevoli del fenomeno mafioso in Lombardia, che prende spunto da inchieste e arresti fatti in regione. Un’analisi sulla sua penetrazione nel territorio e come parte di esso sia controllato dagli ‘dranghetisti allo stesso modo di come avviene in parte del territorio calabrese, soprattutto per la presenza di grandi appalti. Hanno parecchi soldi e li prestano a tassi usurai, si sono impossessati con i loro loschi affari di alberghi, bar, ristoranti, case, imprese; è la mafia dei colletti bianchi, quella che denuncia il libro di Ciconte, fatta dagli insospettabili, dagli uomini invisibili e si getta luce su una realtà rimasta finora sommersa facendo, senza timore, nomi e cognomi di imprenditori, politici e professionisti che, pur continuando a ricoprire ruoli di prestigio in Lombardia, sono legati alla ‘ndrangheta e con essa fanno affari. L’esigenza è far conoscere ciò che sta succedendo in Lombardia dove la ‘ndrangheta ne ha occupato alcune porzioni entrando prima in rapporto con il mondo della politica e poi con pezzi dell’imprenditoria edile che ha, non solo subito, ma è stata parte attiva nella gestione del malaffare. La Padania è da decenni, anche se politici e amministratori locali fingono di non vedere o negano spudoratamente, teatro di intrecci e loschi affari. Il libro serve a fare chiarezza, parla con metodo e rigore del fenomeno affermando l’importanza della conoscenza come forma di contrasto. Un libro di denuncia esplosivo che non mancherà, e già lo sta facendo, di far discutere a lungo di sé.

Nessun commento:

Posta un commento